domenica 18 dicembre 2022

Da fotone privo di energia a massima energia una possibile evoluzione dell’universo

 Potrebbe essere - vedi capitolo precedente - che da una possibile esplosione catastrofica inimmaginabile tra masse di fotoni senza energia/pochissima energia, i fotoni energizzati si espansero (ricorda il punto di espansione iniziale nella formazione dell’universo del Big Bang) da una velocita’ v = 0 m/s o a v<<<<<<<c a una v = c = 299792458 m/s, data dalla massima energia ricevuta, in un tempo t1-t° con un’accelerazione a = c - v°/t1 - t°. Ma potrebbe essere che i fotoni energizzati ricevettero  un’energia iniziale che determino’ una v*>>c e un’accelerazione iniziale a*>>a.


con v = 0 o v<<<<<<<<<<c sono indicazioni approssimative di una riduzione notevole della velocita’ della luce = c ad esempio:

c x 10^-4 = 29979,2458 m/s   pari a 0,0001 % di c

c x 10^-5 = 2997,92458 m/s   pari a 0,00001 % di c

quindi un universo a termine si muoverebbe con possibili velocita’ significative e ben differenziate da quella della luce


Quindi le particelle quantistiche potrebbero essere state create dall’energia e masse dei fotoni? Possibile:


massa particella quantistica = mpq = (1…………n fotoni)^x ;utilizzando la formula di A. Einstein E = mxc^2

mpq = (1…..n fotoni)^x = Energia/c^2 nel periodo evoluzionistico attuale? nel caso l’energia iniziale del fotone fosse stata maggiore segue:

v*>>>c con  mpq*(1……..n fotoni)^x* = E*/(v*>>>c)^2


quindi potrebbe essere che in un tempo primordiale, seguente un'esplosione catastrofica (potrebbe ricordare la singolarita’ del Big Bang) iniziale necessaria alla vita di un universo, l’energia sviluppata era maggiore dell'energia di un universo evoluto e attivo di eta’ avanzata. Potrebbe essere che i fotoni a inizio universo a massima energia, viaggiassero a v>>>>>>>>>c e si comportassero come i tachioni ( ricercati dalla scienza) a *c^n>>>>>>>>>c (periodo tachionico?)


facciamo un esempio di un fotone tachionico primordiale con una    

c* = 2,99792458x10^14 m/s…..quanto tempo percorrerebbe la distanza  tra la Terra e Marte? d = 2,54x10^11 m; a velocita’ della luce c il tempo percorso sarebbe t = s/c = 847,2528018 sec pari a 2,35348 ore; a velocita’ tachionica il tempo percorso sarebbe t = s/*c = 0,000847 sec


In universo primordiale i fotoni potrebbero aver preso tutte le direzioni x,y, z…….n con curvature da 0………360 gradi in uno spazio tridimensionale, con urti da 1……n, ad angolazioni da 1…….n; l’espansione dei fotoni potrebbe aver seguito la legge di un gas non ideale:

[ P+a x (n/v)^2 ] x (V - n x b) = nRT

a* = fattore di proporzionalita’ che potrebbe riguardare la comprimibilita’ dei fotoni che si incontrano

b* = volume materialmente occupato (covolume) da una mole di gas, in questo caso da una mole di fotoni

n = al numero totale di fotoni senza/poca energia coinvolti nell’esplosione catastrofica.








In un tempo primordiale dell’origine di un universo potrebbe essersi formato una  inimmaginabile formazione simil-gassosa soggetta a variazioni di pressione e volume: 


a P>>0 e V>>>>>>>0 la formazione gassosa si espanderebbe, aumenterebbe la T e l’energia cinetica con v>>c o v = c, con fattore comprimibilita’ non significativo (a>0) e covolume residuo (b>0)


a P>>>>>>0 e V>>0 la formazione gassosa si ridurrebbe, con fattore di comprimibilita’ significativo (a>>>>>0) e covolume significativo con b>>>>>>>>0; diminuirebbe l’energia cinetica e anche la T.  L’aumento di comprimibilita’ e di covolume potrebbe indicare che il numero di fotoni che si incontrano arrestano la loro energia cinetica da E>>>>>>0 a E = 0 concordando con la diminuzione della T e di V e con l’aumento di P. L’arresto di energia tra fotoni con urto elastico corrisponderebbe ad un intervallo di tempo limitatissimo (miliardesimi di miliardesimi di miliardesimi di secondo) in cui i fotoni formerebbero una massa in t°(a*+b*) corrispondente da 1…..n fotoni





Potrebbe essere successo che, in un periodo di transizione, le variazioni di P e V si alternavano con  finestre spazio temporali ( di migliaia, milioni, miliardi di anni? ) diminuendo progressivamente la comprimibilita’ e il covolume dei fotoni, determinando masse variabili di fotoni non costanti a causa dell’elevata energia con temperatura di poco inferiore a quella avuta dell’inizio dell’universo, causa del dissipamento energia che non puo’ essere infinita.

Potrebbe essere che in un periodo post transizione (tempo da definire in migliaia, milioni, miliardi di anni?) concorde con il decremento dell’energia iniziale ricevuta dall’esplosione  catastrofica, iniziassero nella casualità cosmica a stabilirsi, dopo infiniti esperimenti conformazionali di struttura e forma, masse costanti di fotoni a dimensioni variabili e dinamiche aggregate tra loro = mcdvd mantenendo la caratteristica del fattore a* e b* di un gas reale con E = 0 con t*<t°(a*+b* del periodo transizione). Ogni massa delle mcdvd con  volume  v* ( da a……x) occuperebbe parzialmente il volume di una particella quantistica V e potrebbe disporsi in varie ma costanti direzioni, immerse in un mare di fotoni che si muovono in ogni direzione. La particella quantistica (pq) potrebbe essere una struttura aperta che riceve un certo numero di fotoni, ed emette continuamente lo stesso numero di fotoni ricevuti per mantenere costante la sua massa, con la caratteristica che ogni pq avrebbe un numero costante di mcdvd con disposizione spaziale costante, con dissolvimento e ricomposizione sequenziale di ogni massa per ogni mcdvd, in cui il fattore a*+b* è dipendente da ogni singola massa del complesso mcdvd, cosi’ il tempo con E = 0. Alla formazione di ogni singola massa del complesso mcdvd partecipano i fotoni entranti nella pq e quelli presenti nella stessa pq. Possibile, in 10^-27 secondi, che ogni massa della componente mcdvd in sequenza, si dissolve recuperando la sua energia: i fotoni uscenti da ogni singola massa manterrebbero le distanze tra le masse che tenderebbero a collassare tra di loro; in seguito ogni massa si riassemblerebbe da fotoni entranti nella pq con quelli gia’ presenti




Come si potrebbe definire con questa teoria (il fotone plancton dell’universo) l’ipotetica struttura  della particella quantistica?

  1. ogni pq avrebbe un numero di masse costanti e variabili tra loro, (mcdvd) disposte spazialmente tra loro in tutte le direzioni. Il numero delle masse mcdvd è proporzionato alla massa della pq.

  2. ogni massa delle mcdvd si dissolve e si ricompone indipendentemente dalle altre con t’(a’+b’) propria, con E = 0  localizzandosi, dopo la ricomposizione, sullo stesso piano in posizione diversa, tale da mantenere la stessa disposizione spaziale tridimensionale con le altre masse di mcdvd della pq

  3. i fotoni entranti e uscenti dalla massa della pq mantengono l’equilibrio fotonico al suo interno, costituito dalle mcdvd (fotoni che si incontrano tra loro) e da fotoni liberi che si muovono in tutte le direzioni

  4. tutti gli eventi sopra indicati avvengono in  miliardesimi di miliardesimi di miliardesimi di secondo

  5. potrebbe essere possibile che le prime masse delle pq apparse nell’universo con altissima energia (periodo di transizione-post transizione) siano state quelle a massa piu’ grande per presentarsi nel tempo con masse piu’ piccole, immerse in un mare immenso di fotoni in espansione con significativa perdita del fattore comprimibilita’ e covolume di un gas reale, con diminuzione dell’energia e della temperatura

  6. ogni pq ha la sua controparte di antimateria, formatasi nel periodo di transizione, tranne i fotoni; potrebbe essere che ogni anti-particella quantistica (apq) sia composta da un complesso di mcdvd identico alla sua controparte di pq, ma organizzato in modo speculare e non sovrapponibile alla sua stessa controparte; questa ipotesi indicherebbe che esistono due realta’ di mcdvd speculari tra loro e che non sono sovrapponibili: come potrebbe succedere? 

  7. si potrebbe considerare che nella nostra finestra spazio temporale (formazione galassie, sistemi stelle-pianeti ecc), persista una condizione energetica di stallo (stand by) che permetta l’esistenza (per migliaia. milioni, miliardi di anni?) delle particelle quantistiche e quindi della vita che conosciamo. Quando la condizione energetica degradera’ dallo stand by probabilmente iniziera’ l’estinzione di un universo con una finestra spazio temporale da definire (in migliaia, milioni, miliardi di anni?)

  8. potrebbe essere successo che non tutti i fotoni senza energia partecipanti alla formazione dell’universo, siano stati utilizzati nella formazione delle mcdvd e che tuttora percorrano lo spazio come sottofondo cosmico

Come si potrebbe definire con questa teoria una particella quantistica? Una nano struttura (mcdvd) a forma di grappolo: ogni grappolo  avrebbe dimensione diversa dall’altro, con t(a+b) proprio dall’altro e massa e volume diverso e con E = 0; gli spazi tra le diverse masse sarebbero occupati da fotoni che si muovono in tutte le direzioni e partecipano alla ricomposizione delle masse insieme ai fotoni entranti nella pq, mentre i fotoni che si dissolvono da ogni massa del grappolo, mantengono le distanze tra le masse del complesso mcdvd e fuoriescono dalla pq mantenendo la sua massa; tale evento si svolgerebbe in miliardesimi di miliardesimi di miliardesimi di secondo.



Dopo il periodo post transizione, un universo si potrebbe essere evoluto (periodo evoluzione in migliaia, milioni, miliardi di anni?)  in cui le mcdvd diverse tra loro, dopo infiniti esperimenti casuali si trovarono a combinarsi in gruppi  diversi come i quarks o in modo singolo in bosoni o leptoni, ed e’ possibile che solo in un periodo di evoluzione avanzata (di migliaia, milioni, miliardi di anni?) si formarono gli atomi costituenti l’universo dando vita a nebulose, sistemi, galassie, comete, asteroidi e sistemi gassosi