SE PUO’ SUCCEDERE SUCCEDERA’ (meccanica quantistica)
Il fotone, il plancton dell’universo (se potrebbe succedere succederebbe)
particelle fondamentali della meccanica quantistica come leptoni, quarks, bosoni hanno tutti la loro controparte di antimateria, tranne i fotoni.
Se facciamo incontrare, particelle quantistiche, in una sperimentazione evento con acceleratori ottenendo elettroni (materia) con positroni (antimateria dell’elettrone), otterremo l’emissione di onde elettromagnetiche costituite da fotoni che potrebbero rappresentare la base di origine della materia e antimateria.
Con questa possibilista teoria si potrebbe dedurre che tutti i leptoni, quarks, bosoni sono costituiti da fotoni. Se così fosse da dove provengono i fotoni? Perché la fisica classica e anche quantistica affermano che il fotone non ha massa e si muove con meccanismo ondulatorio? La scienza potrebbe, in mancanza di strumenti scientifici non creati dalla tecnologia contemporanea, non valutare la massa esistente del fotone e sottovalutare la sua importanza fondamentale nella vita dell’Universo.
Ma l’energia di un fotone da dove proviene? E se il nostro universo sara’ destinato ad estinguersi nel tempo, significa che i fotoni costituenti la materia e l’antimateria perderanno la loro energia? Se cosi’ fosse cosa succederebbe ai fotoni senza energia?
Potrebbe essere che questi fotoni senza energia corrispondano come precursori dell’inizio di un universo? Ma se i fotoni senza energia si trovano al termine della vita di un universo non possiamo distinguerli da altri provenienti da altri universi a termine. Quindi ci potrebbero essere altri universi che esistono come il nostro? E ci troveremo in un sistema di multiuniversi in uno spazio e tempo infinito?
Ma come potrebbe avvenire l’inizio di un universo da fotoni senza energia? Si potrebbe ipotizzare che ammassi di grandissima forma (dell’ordine di 10^n 9 di Kg; con n da 1………9) di fotoni senza energia, con tempi di differente formazione dell’ordine di miliardi di anni, vaghino nel sistema multiuniversi a distanze prossime all’infinito tra di loro a velocita’ ridottissima e nella casualita’ pronte ad imbattersi tra loro o a fare presenza in altri universi come buchi neri, mentre gli universi mantengono distanza tra loro con rapporti di energia emessa dalle loro galassie costituita da fotoni a energia nE = costante Plank x frequenza, dove nE indicherebbe l’energia della somma dei fotoni emessi per universo.
Le masse di fotoni senza energia o con pochissima energia potrebbero essere incalcolabili per la strumentazione attuale dell’uomo, e con velocita’ ridottissima rispetto a quella della luce (c = 299792458 m/s), circa c/10^5 m/s o c/10^6 m/s; le masse di fotoni con pochissima energia, con fotoni insufficienti di viaggiare a v = c, perderebbero la capacita’ di emettere energia e di mantenere un equilibrio energetico con altri corpi celesti ( galassie, sistemi, gas e polveri interstellari) che emettono energia fotonica, creando un disequilibrio energetico che avrebbe come evento l’avvicinamento e l’assorbimento del corpo celeste da parte della incalcolabile massa di fotoni senza energia (rispetto quella della luce) o con pochissima energia, ricordando un buco nero.
Nel caso di masse di fotoni senza energia/pochissima energia che casualmente si trovano sullo stesso percorso e in direzione opposta, incapaci di equilibrarsi energicamente sono destinate ad imbattersi con modalita’ differenti: masse diverse e velocita’ differenti dove si potrebbero verificare fusioni o esplosioni catastrofiche inimmaginabili.
Da un’esplosione catastrofica tra masse di fotoni senza energia i fotoni acquisterebbero energia massima pari a v = c e dare l’inizio ad un nuovo universo.
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